« Come si torna al lavoro »

3 gennaio 2007 @ 19:15
  • alimentatore del pc bruciato durante le feste
  • colleghi in ferie o malati
  • sito in profonda depressione con manifesti comportamenti anomali singhiozzanti
  • tutte le mense chiuse
  • 240 messaggi di spam in 7 giorni

Buon 2007, caro Gerry

« Pensierino di Natale »

22 dicembre 2006 @ 16:29

L’Ateneo è deserto. Si beve, si mangia, si ride.
Per risparmiare soldi chiudono tutto con ferie forzate da qui a capodanno.
una settimana a dormire in pigiama.
Adoro il Natale.
Buon Natale a tutti.

« Copywriting »

18 dicembre 2006 @ 16:53

Il copywriter non è il lavoro che fa per me.

EDIT: però ogni tanto è divertente.

« La finaziaria, la biblioteca ed il prestito a pagamento »

14 novembre 2006 @ 16:46

L’idea

Tempo fa ha fatto un certo rumore una direttiva europea sulle biblioteche. In sostanza si tratta di una direttiva tesa a riconoscere un certo ritorno per gli autori i cui libri fossero in libero prestito nelle biblioteche. Continua »

« La sorpresa del luned »

6 novembre 2006 @ 14:52

La megadirezione dell’ente pubblico regala ai dipendenti un nuovissimo telefono aziendale patinato con display interattivo, caller ID, rubricona precaricata e suonerie personalizzabili.

Il telefono megaziendale

PowerUp! Mi sento promosso a rango manager.

« Cala novembre »

29 ottobre 2006 @ 22:40

posso ringraziare quel pezzo di terra che ho ancora dietro casa, e la mia mamma che ha ancora le abitudini da contadina se non passo tutta la mia vita dietro uno schermo a vivere una vita parallela. Ho ancora dei momenti da contadinotto.

Ieri abbiamo preso il nostro pomeriggio di lavoro nell’orto, si sono tirate su le ultime piante di pomodoro ormai secche e le melanzane.

Abbiamo raccolto le ultime carote, ho fatto fuori l’ultima benzina nella motozappa per non lasciarla a marcire per tutto l’inverno, poi l’ho pulita dal fango, ho pulito anche il taglierba e ho messo tutto in rimessa. Per quest’anno niente più tagli di prato ne zappate.

Abbiamo fatto un bel falò di tutte le sterpaglie, i rami secchi, i pezzi della vecchia cuccia del mio cane e di tutta quella legnetta accumulata in un anno di campo.

Sono stato fino al buio davanti alle scintille del fuoco che bruciava. L’anno chiude i battenti, è una cosa senti nel colore del cielo e delle foglie, nell’erba che non cresce più, nel terreno fangoso. E’ ora di andare a nanna, è ora di bruciare l’anno vecchio.

Anche se stasera una ventata dal deserto ha riportato l’estate (22°!) per un momento. Queste sono le serate che forse più mi piacciono. L’aria è tersa, la luna è limpida e si sta di un bene che vorresti non finisse mai.

Ma la sera poi è diventata fredda, questa è solo la promessa che fra qualche mese tornerà il caldo, tornerà il sole.

PS: E’ in questi momenti che realizzo come mia mamma sia nata in una cascina, abbia passato l’infanzia a dar il pastone agli animali e a coltivare i campi. Per loro Milano era un viaggio. L’Inghilterra lontanissima, il Giappone un paese improbabile il Natale un’occasione unica per mangiare i fichi secchi ed i datteri.

Io vado a Milano tutti i santi giorni, posso andare a Londra per pochi soldi, sono stato dall’altra parte del mondo senza essere Indiana Jones. Conosco persone di tutta Italia, posso parlare con loro in poco meno di un secondo, ho tutto il mondo a portata di click.

Non c’è stata generazione come la nostra che abbia subito un’accelerazione così enorme in tutta la storia, e non si fermerà. Dove saremo domani? Dove andremo nel tempo di una stagione?

« Aò! Se magna! / add-on sui dolci / edit »

29 settembre 2006 @ 08:52

Per Sachefire che me l’ha chiesto: il dolce più tipico che ho trovato è questo qui

palle.jpg

il problema è che :

  1. non so cosa sia
  2. non so come si chiama
  3. non so cosa ci sia dentro.

In realtà l’ha mangiato mia cugina, mentre io mi stavo strafogando di Yakitori.

Cerchèrò di capire cosa cavolo è e soprattutto di cosa è fatto.

Edit: gli amici di animeclick mi hanno erudito 😀
Trattasi di dango, le palline sono fatte di farina di riso e acqua mentre la salsa è soia e zucchero.

I dolci giapponesi non sono originalissimi. La cosa più tipica è appunto la pasta di azuki che riescono a infilare in ogni dove.

Il must in questo senso è l’anpan, cioè un panino dolce ripeno appunto di pasta di azuki.
Il must dell’anpan è la rinomatissima forneria Kimuraya di Ginza, a Tokyo. Quello è il vero paradiso dell’anpan, oltre che i classici con l’azuki propongono molte varianti di ripieno da acquolina in bocca.
Io sono uscito da lì con una borsa che non è arrivata a sera.

Visto che sei un cioccolataio, ti posso raccontare un aneddoto giapponese.

E’ tradizione che a S. Valentino le ragazze regalino del cioccolato al ragazzo di cui sono innamorate. Se il ragazzo ricambia il regalo al white day (il 14 marzo, esattamente un mese dopo) allora è fatta.

Se la ragazza è veramente cotta non andrà a comprare la scatola di cioccolatini, bensì comprerà del cioccolato e li fara con le sue dolci manine.

« Aò! Se magna! »

27 settembre 2006 @ 20:21

Visto che me l’hai ricordato. La pappa in Giappone.

Prima un po’ di FAQ. Alcune di queste domande mi sono state fatte realmente. Continua »

« Misurazione del tempo »

@ 12:59

Per venire a lavorare in macchina oggi, ci ho messo un the wall completo.

« Anime week/upgrade »

19 settembre 2006 @ 15:23

Su animeclick il programma completo dell’anime week.

Da aggiungere alle segnalazioni:

  • Kakurembo
    Piccolo horror realizzato da uno studio indie con pochi mezzi e molta buona volonta.
    Giocare Kakurembo (nascondino) nei meandri bui di una citta può diventare molto pericoloso, ottima resa grafica e tensione sempre alta.
  • per gli amanti del classico: Daitarn 3, Conan Ragazzo Del Futuro, Daltanious e Maison Ikkoku