« PEC: Primati Elettrauti Certificati »

27 aprile 2010 @ 14:12

Non so se stamattina a tutti telegiornali avete sentito il roboante annuncio che il governo offre una casella PEC a tutti gli Italiani.

PEC sta per Posta Elettronica Certificata, in pratica le mail mandate da questa casella a un’altra PEC hanno una sistema di verifiche che le rende legalmente valide al pari della raccomandata con ricevuta di ritorno.

Inoltre le Pubbliche amministrazioni  dovrebbero essere dotate per legge di una casella PEC, per cui puoi (in teoria) mandare mail a valore legale che le PA non possono far finta di non aver ricevuto.

Mi son chiesto se almeno questa volta avessero fatto le cose a modino, di cui dubitavo, e ho provato a farmi fare la mia PEC.

  1. Vai sul sito.
  2. Metti  nome, cognome e codice fiscale nella prima pagina della form.
    Notare il codice fiscale perché è di importanza capitale: quando ti chiedono il codice fiscale nove volte su dieci è per impedirti di iscriverti più di una volta.
    Io già mi insospettivo e cominciavo a capire che sarebbe finita male, anche perchè il sito era lento e dava segni di cedimento.
  3. Passa alla seconda pagina, metti la mail secondaria, la password, le domande segrete per la password e altri dati vari
    Nessuno mi ha chiesto quale username (tipo gerryino@….) volessi per la casella. Sempre più sospetto, sempre più paura.
  4. A questo punto succede il patatrac, il sito già un po’ comatoso muore fra il secondo e il terzo step della registrazione

A questo punto paura. Hanno i miei dati ma io non so se la procedura è andata a buon fine e soprattutto non mi hanno consegnato lo username.

  1. Provo a ripetere la registrazione. Naturalmente non si può, hanno già registrato il mio codice fiscale e non posso reiscrivermi. Ne deduco che probabilmente la registrazione è andata a buon fine anche se il sito è collassato
  2. Provo a recuperare la password… naturalmente SERVE LO USERNAME che non ho potuto avere causa collasso del sito. Fuck.
  3. Scrivo. Non puoi. C’è solo un call center che mi costringerà a stare ore al telefono per spiegare che io non conosco il mio username a una scimmietta ammaestrata a chiedermi lo username come prima cosa.

Brunetta caro, avrei degli appunti da farti

  1. Quando fai un sito, una web form o un programma in generale devo sempre pensare a cosa succede quando le cose vanno storte.  E devi verificare che non provochino un disastro insanabile.
  2. Grazie per avermi detto che la password deve essere di almeno 8 caratteri, con un numero e una lettera maiuscola. Un po’ meno grazie per non avermi detto che i caratteri devono essere esclusivamente alfanumerici, costringendomi a rimetterla per 5 volte prima di arrivarci da me.
  3. Un’azienda che non ha altri mezzi per contattarla che un call center non è un’azienda seria o è talmente monopolista che se ne può fregare della soddisfazione dei suoi clienti.

Elettrauti al lavoro.

« Come funzionano le API autenticate di Facebook »

26 aprile 2010 @ 13:45

Ho passato un buon pomeriggio a capire come funzionano le API di facebook.

Per i profani:  le  API di facebook sono quegli strumenti che permettono di compiere operazioni sui profili e le fan-page senza passare dalla pagina di facebook. In pratica è possibile  ottenere la lista degli amici, ottenere le informazione di un utente e persino pubblicare sul profilo senza (quasi) passare dalla pagina di facebook.

Le API hanno funzionalità  limitate, a meno che tu non riesca a farti dare dal titolare del profilo un’autorizzazione specifica ad operare più profondamente sul suo profilo.

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« Record »

23 aprile 2010 @ 10:17

Un blog ripreso dopo quasi due anni…