29 settembre 2010 @ 21:37
L’altro giorno pensavo che mi sarebbe stato utile un input box che permettesse di inserire una lista di elementi, più o meno come quello che usa facebook per i destinatari dei messaggi privati:
All’inizio pensavo sarebbe stato un macello immane programmare una cosa del genere, ma ho avuto un’illuminazione improvvisa che mi ha fatto capire come in realtà sia discretamente facile.
Non capivo come facesse FB a fare una input box che contenesse elementi complessi. La risposta è semplice: la casella A: non è un input box ma un div mascherato da input box, invece la casella Oggetto: è una vera input box.
Per ottenere l’effetto è sufficiente settare bordi e dimensioni in modo che siano uguali per i due tipi di elementi, così da farli diventare indistinguibili.
L’unico mistero rimanente è come far si che la finta input box mantenga la possibilità di accettare testo in ingresso. La risposta è abbastanza facile: l’ultimo elemento all’interno del div è una vera input box, fatta “scomparire alla vista” togliendogli i bordi.
Detta così sembra complicata, ma basta dare un occhiata allo schema per capire che in realtà è molto semplice:
La textbox finale c’è ma non si vede, perché non ha i bordi. Ho fatto un concept-proof in poco meno di un’ora.
13 luglio 2010 @ 11:06
Vi racconto la storia di un piccolo pezzo di codice javascript, che funzionava felice su tutti i browser del mondo creato.
Purtroppo arrivò il brutto IE, che invece lo gradiva su una pagina mentre su un’altra, identico, non gli andava proprio giù.
Il codice potrebbe essere, più o meno, questo:
<script type="text/javascript">
<!--
function print_something(prefix){
// assegno keywords
keywords = "!";
// scrivo le keywords
document.write( prefix + keywords );
}
// chiedo la stampa
print_something("world");
// -->
</script>
Ora, perchè un codice del genere ad IE piace moltissimo in questo file e non funziona del tutto in quest’altro?
Non vi farò giocare alle 10 differenze, nel secondo file ci sono i meta tag nell’header ed IE decide di instanziare un oggetto keywords per accedervi. Quindi non si può riutilizzare la parola keywords come variabile nella funzione perchè IE l’ha già istanziata e ogni operazione porta ad un errore.
Da notare che questo simpatico comportamento avviene solo all’interno di funzioni (all’esterno keywords risulta undefined) e solo se keywords non è dichiarata propriamente (cioè dichiarando var keywords = “!”; il codice funziona perfettamente).
Chiaramente IE non ritorna un messaggio di errore coerente, tipo questa variabile è già dichiarata, ma si lamenta su operazioni non valide o proprietà inesistenti.
Cosa si impara da questa esperienza?
- dichiarare propriamente le variabili con var nomevar = valore; non è una perdita di tempo inutile
- dare dei nomi troppo comuni alle variabili non è una buona idea
- i bug più sono stupidi più sono difficili da trovare
- ie sucks. Ma in fondo questa non è un novità
1 luglio 2010 @ 17:05
Delle volte potete chiedervi com’è lavorare in una pubblica amministrazione.
E’ così:
Cos’è questo? E’ lo schema delle pagine per le immatricolazioni in una pubblica università italiana di medio-grandi dimensioni.
Pensavate mica vengo-saluto-mi-iscrivo?
Come fa ad essere così complicato? Beh, è facile:
- i corsi a numero programmato viaggiano su un binario a parte perchè hanno un test di accesso, per cui hanno il sacro bando che dice tutto
- i corsi di laurea sono stati riformati due volte da quando io sono qui (leggi 590 e 270), questo produce tutta una serie di eccezioni. C’è un corso di laurea che, non si sa come, è riuscito a non essere riformato nemmeno una volta, in pratica è rimasto a prima del 1998.
Questa pletora di norme entra a gamba tesa e trasversalmente in tutti i corsi di laurea, soprattutto se si parla di trasferimenti
- le università hanno la cosiddetta autonomia didattica, il che da diritto ad introdurre modifiche a livello locale.
Questo non sarebbe un gran problema, senonchè in realtà le modalità non vengono decise dall’università ma dalle singole facoltà che in pratica operano ognuna-per-se.
Qui ci sono otto facoltà, immaginatevi cosa può uscire da questa combo.
Per esempio adesso va di moda fare un test agli studenti per valutare se ne sanno abbastanza per fare l’università. solo che:
– il test a volte lo puoi fare dopo esserti iscritto mentre a volte lo devi fare prima
– il test può essere obbligatorio o no
– se fallisci il test puoi essere obbligato a seguire un corso di recupero oppure no
– se fallisci il test ti possono essere bloccati gli esami oppure no
Chiaramente ogni facoltà ha deciso per se adottando una combinazione casuale di questi elementi
E’ chiaro che a queste condizioni non esiste una procedura semplice ed intuitiva per spiegare a un povero niubbo come ci si iscrive all’università.
E’ impossibile perchè non è possibile semplificare più di tanto quello che in realtà è estremamente complesso.
Quel che si può fare è cercare di costruire una strada a prova di errore che guidi il massimo numero di persone sulla retta via, ma è dura…
10 giugno 2010 @ 21:49
Alla quinta richiesta in dieci giorni “mi puoi sistemare il PC” ho deciso che:
- la mia tariffa come consulente è di 15 €/ora
- non sono compresi costi derivanti da hardware difettoso o acquistato erroneamente
- mi riservo di rifiutare qualsiasi richiesta, prima o dopo aver visto il PC in questione
- non presto assistenza a domicilio. Mi si porta il PC a casa
- mi riservo di arrendermi a qualsiasi punto dell’intervento
- non faccio diagnosi e non prescrivo cure su sintomi riferiti dal proprietario
- non do garanzie sui tempi di esecuzione
- non spiego cosa ho fatto una volta finito
- non faccio backup
Valuto sconti, permute o modifiche alle condizioni solo per individui di sesso femminile.
22 gennaio 2008 @ 21:00
E’ arrivata con solo 10 minuti di ritardo, che è già strano.
Ha riempito la sala. Ed era la prima volta che la vedevo piena, con la gente in piedi.
Per lei è stato pronunciato un discorso già scritto. La dizione era molto più impappinata dei suoi dieci minuti pronunciati a braccio.
Ha fatto ridere la sala per almeno due volte (una battuta sul suo necrologio e una sui fascisti).
Sospetto che abbia anche fatto piangere qualcuno.
Alla fine è stata circondata da una folta schiera di fans che volevano toccarla e fare una foto con lei, come una vera rockstar. Perlopiù erano ragazzine.
Ora, magari non è sempre stata simpaticissima.
Magari poteva evitare di fare quello spot per la telecom.
Magari a qualcuno ha anche rotto i cojoni.
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Ma come ca$$o fa una di 99 anni ad essere ancora così?
11 dicembre 2007 @ 14:11
Ravanando nei miei vecchi backups ho trovato il mio primo sito
(attenti, può far male)
PS: vi rendete conto che quando l’ho fatto l’unica alternativa a explorer era netscape 3.0?
2 giugno 2007 @ 17:43
Lavorare in università a volte è sorprendente, scopri che tutte le leggende metropolitane sullo statale medio hanno un fondo di verità.
Specie quelle che lo dipingono come un papagallo in grado di ripetere infinite volte “non ho tempo per fare anche questo, non he di mia competenza, non lo devo fare io, io non mi prendo questa responsabilità”.
Per alcuni di loro un sito internet è un luogo dove mettere i PDF dei decreti ministeriali. Potrei tediarvi a lungo con squisite disquisizioni, ma c’è chi l’ha fatto meglio di me, per cui vedetevi uno dei migliori film di animazione mai partorito.
Tra una riunione e un’altra, ho ricevuto il programma di un convegno redatto da un fisico che si occupa di meccanica quantistica delle subparticelle.
I fisici non devono amare troppo i PC, li considerano come macchine da scrivere un poco evolute.
Per esempio il fisico non sapeva che quando la riga è finita non bisogna battere il ritorno a capo, word è capace di andare a capo da solo… Non sapeva nemmeno che centrare le scritte mettendo tanti spazietti bianchi all’inizio è controproducente, in quanto l’apposito comando lo fa molto meglio.
Doveva essere anche all’oscuro dell’esistenza delle tabulazioni, visto che usava gli spazietti bianchi anche per quello…
E’ stato un vero piacere rimetterglielo tutto a posto…..
Son giorni da delirio, ho bisogno di ferie. Ho visto il primo esempio di guinzaglio per bambini, il nonno bada al bambino senza doversi chinare… l’artrite ringrazia.
Ho sentito per sbaglio (per sbaglio, giuro!) la dichiarazione d’intenti di una ragazza mentre stavo aspettando il treno… “io non sono femminista, io voglio essere sottomessa”. Per la prima volta nella sua esistenza, il mio treno era in perfetto orario.
PS: nel frattime è uscito il II compitino di analisi. 28. Decisamente qualcosa non va…
11 aprile 2007 @ 14:34
Per chi ha 5 minuti da perdere, un piccolo test: aprite questo sito e dalla sola home page capite chi sono e soprattutto cosa fanno nella vita.
Spiegazioni sono apprezzate.