« Cinesizzarsi »

18 ottobre 2005 @ 09:53

Gli australiani hanno capito tutto.
Niente scioperi, niente sindacati, niente orari prestabiliti e niente limiti ai licenziamenti. Cina docet, l’industria vola.

Manca solo la pena di morte, poi potremo chiamarli gli austLaliani.

« BG »

17 ottobre 2005 @ 11:49

la realtà è quello che sai.

Come la battuta-tipo di un film americano. Che probabilmente è semplicemente vera.

« Sono basito »

6 luglio 2005 @ 14:20

Ogni tanto l’Europa mi da ancora fiducia

« Winning a battle, losing the war »

22 giugno 2005 @ 17:00

Ho letto il post dell’Elfo malefico, ho letto l’articolo da lui linkato.

Onestamente, il commento di Pera

Il fenomeno chiamato risveglio religioso, richiesta di fede e di valori, ha già giocato un ruolo nelle elezioni americane e può giocarlo anche nei paesi europei, Italia compresa

al massimo può far ridere.

Premetto che sono Cristiano, e anche Cattolico (buono non direi, sono andato a votare).

Il risveglio Cattolico/religioso è fondamentalmente passivo. Quando c’è da non fare qualcosa i Cattolici sono sveglissimi. Finchè non gli costa niente (anzi, gli permette di andare al mare) sembrano fatti di caffè. Ma quando c’è da pagare si riaddormentano tutti come ghiri.

Io vivo in un paesello di poche (~1500) anime. Il parroco che ho sarà il mio ultimo parroco. Quando se ne andrà verremo fagocitati dal paesello vicino. 24 nuovi preti ordinati, quanti ne moriranno quest’anno? Basta farsi un giro per le parrocchie, per le cappelle degli ospedali, per i santuari. I capelli bianchi abbondano. Conventi che chiudono, suore che si agreggano per trovare un po’ di compagnia. E in Germania ho sentito che se la passano uguale.

Io questo trionfalismo non lo capisco. Hanno fatto (?) rimanere a casa le persone per boicottare questo referendum, hanno vinto la loro battaglia per l’ortodossia. Ma il progresso li sta falcidiando, ne mina le basi, la struttura del culto cade sotto il peso di un popolo credente che è solo quantità.

Come se Dio esistesse o come se Dio non esistesse… io direi che piuttosto devono preoccuparsi se esisteranno ancora loro, fra qualche anno.

« referendum.exe has caused a fatal error and will be terminated »

15 giugno 2005 @ 21:35

I miei due cent sul referendum (copiato da un forum su cui l’ho originalmente postato)

Ho trovato questa bellissima pagina su wikipedia (purtroppo in inglese)

Quasi tutti gli stati presi in considerazione non hanno referendum abrogativi come il nostro.
I referendum sono per lo più votati sulle modifiche alla costituzione, per le quali la consultazione popolare è obbligatoria.
Quasi nessuno permette di abrogare leggi via referendum.

In compenso molti stimano il voto popolare come voce del popolo, da tenere in debita considerazione.

In Canada fanno i referendum sulle modifiche alla costituzione anche se non sono obbligatori.

In Svezia ci sono referendum abrogativi e consultivi. Quelli abrogativi non sono mai stati usati, invece quelli consultivi si.

In Svizzera ne fanno una barca, ma sono quasi tutti consultivi. Ma io gli svizzeri li adoro

The possibility of facultative referendums forces the parliament to search for a compromise between the major interest groups. In many cases, the mere threat of a facultative referendum or of an initiative is enough to make the parliament adjust a law.
La possibilità di un referendum facoltativo forza il parlamento a cercare un compromesso tra gli interessi dei gruppi più importanti. In molti casi, il solo spauracchio di un referendum facoltativo o la sua proposizione è abbastanza per far cambiare la legge al parlamento

In pratica siamo gli unici ad avere la possibilità di abrogare leggi via referendum. Ma probabilmente siamo anche gli unici a non crederci più.
In altri stati il parere del cittadino è chiesto e rispettato, al punto da tenerne conto persino quando non è vincolante.

Altro link: Initiative & Referendum Institute Europe

« It can't happen here »

10 giugno 2005 @ 13:46

Qui non può succedere. Siamo un’Europa libera e democratica. Qui non può succedere. O no?

PS: ma per i vertici i dipendenti sono felici.

« Referendum »

6 giugno 2005 @ 11:05

I fautori dell’astensione, e non più del No, perché ormai le percentuali di votanti sono troppo basse, battono sull’ignoranza del corpo elettorale, come se per votare dovessimo essere tutti ginecologi.

Io non ho voglia di avere qualcuno che mi dice se mi merito di fare l’elettore, ho dei dubbi, e i miei dubbi li preferisco ai dogmi degli altri.

Quoto sempre, quoto tutto.

« Evoluzione | involuzione »

1 giugno 2005 @ 10:26

Ci sono certi giorni in cui leggendo i miei quotidiani on-line (cioè PI e Zeusnews) mi chiedo se stiamo involvendo in democrazie di facciata oppure sono semplici strategie editoriali.

Sembra che facciano apposta a pubblicare tutte le peggiori notizie, collassandole in periodi di tempo brevissimi. Continua »

« Ed il Beccaria »

23 maggio 2005 @ 13:16

Ed il Beccaria si rivoltò nella tomba

« Senza accorgermene »

10 maggio 2005 @ 09:29

Senza accorgermene ho superato il blog di prodi

Ecco, posso dire di non essere il più infimo blogger sul web.