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18 ottobre 2005 @ 09:53Gli australiani hanno capito tutto.
Niente scioperi, niente sindacati, niente orari prestabiliti e niente limiti ai licenziamenti. Cina docet, l’industria vola.
Manca solo la pena di morte, poi potremo chiamarli gli austLaliani.
18 ottobre 2005 alle 12:26
Leggendo sui siti dei relativi partiti Aussie, la riforma è un po’ più articolata rispetto a come viene presentata in Italia (anche da Repubblica).
Di fatto, si tratta di una deregulation, come se in Italia sparisse la contrattazione nazionale e rimanesse solo quella aziendale, cosa che la Confindustria chiede da anni.