« Il massacro di Marzabotto »
14 gennaio 2007 @ 22:03 Faraway... so close (U2)Nel’ottobre del ’44 le truppe naziste sterminano circa 800 persone nell’appennino Emiliano. Oggi i responsabili vengono condannati. Non sconteranno mai. Faraway.
Mia madre aveva 5 anni quando la guerra finì. Oggi mi racconta che lei e sue due sorelle andavano a prendere il pane a piedi, con la gerla perchè lo prendevano per tutta la cascina, all’unico panificio che sfornava pane una volta alla settimana. Da Sirtori a Rovagnate (circa 4 Km all’andata, altrettanti al ritorno).
Mi sono venute le lacrime agli occhi a pensare a queste tre ragazzine, fra i 5 e i 15, che camminvano sulla strada per prendere il pane. Roba da libri, da “buio oltre la siepe”, da “un sacchetto di biblie”.
Uno dei suoi primi ricordi è il rumore dell’aeroplano e le sorelle che la ficcavano di peso nella roggia, sotto un sasso, che con gli aeroplani USA non si sapeva mai. Poi magari passavano lanciando il cicoccolato, ma ogni tanto tiravano anche bombe.
E suo fratello nascosto per otto giorni in casa, perchè era un partigiano ed era meglio non farsi vedere troppo in giro.
Faraway, so close.
14 gennaio 2007 alle 23:18
Mio padre, che è del 1934, mi racconta cose del tutto paragonabili.
Anni fa in un’intervista, Nilde Iotti disse che tra tutte le cose odiose che poteva ricordare del fascismo, la prima che gli veniva in mente era quella di aver rubato la gioventù a un’intera generazione.
Ho sempre pensato che anche ingoiando vagonate di LSD, non potrei mai immaginarmi cosa possa voler dire vivere in una situazione di guerra reale.
E che siamo stati fortunati così.
15 gennaio 2007 alle 12:28
Mio padre, che è del 1923, mi racconta cose del tutto paragonabili e il partigiano l’ha pure fatto, per qualche mese.
20 gennaio 2007 alle 20:08
Rigoni Stern, Stagioni.
L’hai letto?
20 gennaio 2007 alle 21:16
quoto ermanno (per la fortuna)
quoto il sambo (per stern)
al tuo post: :°°)
21 gennaio 2007 alle 15:09
@sambo: no, provvederò. Sempre in caccia di buoni libri ^^
@gli altri: grazie, mi vengono di getto, quando mia madre tira fuori cose del passato.
Oggi guardando la TV mi ha detto di quando andava a cercare le uova delle galline nel pagliaio (allora le auto non erano un problema per le pollastre vaganti).
Il massimo era trovare il nidello con 7/8 uova dentro. Un po’ come vincere al gratta&vinci